Quando si nega il principio della maggiore rappresentatività, dando esecuzione ad accordi che non dispongono della firma della RSU, e/o della maggioranza delle OO.SS., si nega la libertà sindacale sancita dall’art. 39 della costituzione e non solo. Nel nostro Ateneo, con l’accordo sul fondo comune, è stato affermato il criterio in base al quale non sia il principio democratico della sottoscrizione della maggioranza oggettiva a stabilire la validità degli accordi ma la discrezionale valutazione dell’Amministrazione con la collaborazione di due organizzazioni sindacali (Cgil e Uil) che non accettano di essere minoranza e a causa di questo loro limite stanno realizzando il triste primato italiano di rendere operativo un accordo privo dell’approvazione della RSU. Non rinunceremo a condurre la nostra battaglia per la legalità e la trasparenza e una “quattordicesima” di 1000 euro a tutto il personale .