Il Dipartimento della Funzione Pubblica, nella circolare 2/2020 recante misure sull’organizzazione del lavoro durante l’emergenza coronavirus, ha previsto, tra le altre cose, la possibilità di erogare buoni pasto per il personale in smart working, non in modo automatico ma attraverso un accordo sindacale. Una quindicina di università hanno già fatto l’accordo e il personale riceve i buoni pasto. Abbiamo pertanto fatto richiesta alla nostra amministrazione e la risposta del DG Scuttari è stata NO.
Nessuna sorpresa, non potevamo aspettarci un atteggiamento diverso da parte di questa dirigenza, visto che in questi anni ha costantemente chiuso ogni possibilità di dialogo con il PTA, dimenticando peraltro che l’università in queste settimane è stata mantenuta in piedi grazie al nostro lavoro. Non ci siamo tuttavia arresi e abbiamo riproposto formalmente l’apertura del tavolo di confronto, che è stato fissato per venerdì 8 maggio.
Bisogna precisare che l’erogazione di buoni pasto in smart working non comporta un incremento della spesa pubblica, chiediamo che vadano al personale le risorse già stanziate, che allo stato attuale l’università risparmia e che, se non utilizzate, finirebbero nelle economie di bilancio.