Oggi, 13 febbraio 2023, si festeggia l’inizio dell’Anno Accademico 2022/2023 e gli 801 anni del nostro Ateneo, ma sinceramente fatichiamo ad unirci a questa cerimonia per le tante contraddizioni in essere.
Stiamo vivendo un periodo che si fa sempre più difficile dal punto di vista sociale ed economico, l’inflazione è salita al 12%. Lo stipendio medio di un collega di categoria C a tempo pieno si aggira sui 1.200 euro al mese.
La Rettrice Mapelli, nel suo tour elettorale, aveva promesso la VALORIZZAZIONE del PTA.
Ebbene, il caro energia e il caro vita stanno mettendo in ginocchio le nostre famiglie ma la VALORIZZAZIONE non si è vista.
Da mesi chiediamo alla Parte Pubblica di aprire un confronto per:
– Aumentare il Fondo Comune di Ateneo. La risposta: vedremo più avanti.
– Aumentare la fruibilità dei buoni pasto (anche in telelavoro), considerando che con lo smart working l’università sta risparmiando. La risposta: vedremo più avanti.
– Abbiamo chiesto le stabilizzazioni. La risposta: NO.
A ciò si aggiunga:
– Borsellino welfare: siamo a febbraio e il portale è ancora chiuso.
– Contributi educativi per i figli: mesi di ritardo.
– Carichi di lavoro: aumentati in modo esponenziale per la politica di ampliamento della componente studentesca senza fare i conti con la sostenibilità.
– Concorsi pubblici: ci sono graduatorie da scorrere ma si continuano a fare nuovi concorsi esasperando soprattutto il personale a tempo determinato.
– Clima interno e benessere lavorativo: in caduta libera.
La comunicazione pubblica dell’Università mostra statistiche e ranking finalizzati alla promozione di un Ateneo in stile aziendale, una narrazione ben lontana dalla vita concreta di studenti e dipendenti. Dati che fanno apparire l’Università di Padova in crescita, ma in realtà solo su alcuni indicatori scelti ad hoc.
Dopo un anno e mezzo, questa Governance ha un’idea delle condizioni in cui versa il personale? Ha intenzione di fare qualcosa?
Il PTA ogni giorno onora il proprio lavoro con dignità e impegno, per questo chiediamo con forza che la Governance metta al centro le persone, prima dei numeri e dei ranking.